letture 2010

Scritture a perdere

 
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Oggi assistiamo al paradosso di una letteratura che si moltiplica e contemporaneamente arretra, assediata dall’impero dei media, dalla vacuità della comunicazione, dalla degradazione del linguaggio e della vita civile.



Sottrarre anziché accumulare, ritrovare la passione e la bellezza dell’essenziale. Scrivere di meno, scrivere meglio. «Insieme ad una radicale ecologia dell 'ambiente fisico abbiamo sempre più bisogno di un’ecologia della comunicazione, che agisca come ecologia della mente, che liberi le nostre menti dagli scarti infiniti che le tengono in ogni momento sotto assedio, con una variegata catena di manipolazioni a cui ben pochi arrivano a resistere. Ed è sempre più necessaria un’ecologia del libro e della letteratura, capace di operare distinzioni nell’immenso accumulo del materiale librario prodotto».




Giulio Ferroni è ordinarie di Letteratura italiana all’Università di Roma La Sapienza. Ha rivolto i suoi interessi al teatro del Rinascimento e del Settecento, alla teoria della letteratura e alla produzione letteraria contemporanea. E autore, tra l’altro, della raccolta di saggi sulla letteratura contemporanea Passioni del Novecento (Roma 1999) e del volume Dopo la fine. Sulla condizione postuma della letteratura (Torino 1996, nuova edizione Roma 2010). Tra le sue più recenti pubblicazioni, Letteratura italiana contemporanea (Milano 2007), Ariosto (Salerno 2008, Premio De Sanctis 2009), La passion predominante. Perché la letteratura (Napoli 2009). Per i nostri tipi, Prima lezione di letteratura italiana (2009).




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